Anderson, regista hipster: un articolo sul Sole spiega il perché

19 Apr

Grand Budapest Hotel | di Wes Anderson | con Ralph Fiennes, Tony Revolori, Saoirse Ronan, Jude Law, Owen Wilson, Bill Murray | USA 2013

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Michele Masneri su Il Sole 24 Ore
Tutte le famiglie normali sono infelici allo stesso modo; ogni famiglia disfunzionale è infelice a modo suo. Wes Anderson ha elevato la malinconia a fenomeno glamour globale e l’adolescenza quarantenne a condizione aspirazionale per tutti noi. Secondo il fondamentale galateo del nuovo secolo The Hipster Handbook (2002) di Robert Lanham, Anderson è “il” regista per eccellenza, oltre a essere ai vertici della classifica «star per cui avere una cotta», subito dietro a Beck e a Edward Norton. Otto film di cui almeno uno già entrato nell’inconscio collettivo, I Tenenbaum (2001), Anderson è il principe emaciato della nuova malinconia globale che apre il cuore e fa vendere i profumi dei massimi marchi mondiali. [continua a leggere]

Radical in ribellione nella Nordìa di Maria Attanasio

3 Apr

Il condominio di Via della Notte | di Maria Attanasio | Sellerio 2013

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di diego stefanelli

Come ogni opera distopica, la natura de Il condominio di Via della Notte è in bilico tra descrizione e narrazione: se il suo scopo principale è quello di descrivere un mondo possibile per criticare quello reale, essa deve però anche narrare le vicende dei personaggi che in quel mondo si muovono. 1984, per citare il modello principale dell’Attanasio, è sì la descrizione della società dominata dal Big Brother, ma è anche la storia di Winston Smith, che a quella società si ribella. E Il condominio di Via della Notte è anche la storia di Rita Massa, una donna che, dopo un passato giovanile di lotta, si è rassegnata alla vita di Nordìa, una società nevrotica, dominata da ossessioni sempre più pericolose: la paura del diverso, l’assillo della sicurezza e del controllo. Trasferitasi, grazie all’eredità paterna, al centro di Nordìa in un condominio dominato dall’Accademico Craverio, uno dei più duri e intransigenti sostenitori del sistema-Nordìa, viene isolata e sempre più osteggiata dai condomini: da qui, il ritorno del disagio, l’esigenza nuovamente avvertita di opporsi e di dire no. Continua a leggere 

Davis o il fascino sfacciato dell’antieroe

31 Mar

A proposito di Davis | di Joel ed Ethan Coen | con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman | Usa 2013

A proposito di Davis

di valentina t. gelmetti

Il fascino sfacciato dell’antieroe. Così verrebbe da rinominare l’ultimo – ottimo – film dei fratelli Coen, non a caso onorato dallo snobistico Festival di Cannes (col Grand Prix della Giuria) ma ignorato dai trionfalistici Oscar (salvo due nomination minori per fotografia e sonoro). Davis, il protagonista, è un perdente. Non solo, Davis è personaggio spigoloso e irritante. Per quanto magnetica e avvolgente sia la sua musica, il folk singer è nella vita un amico opportunista e urticante, pronto solo a occuparti il divano di casa e sputarti addosso sentenze di ipocrisia e imborghesimento. Eppure è proprio questo l’aspetto più interessante della pellicola: i Coen non cadono nella facile fotocopia delle vite da bohème intrise d’assurdo dell’insuperabile Aki Kaurismäki ma lavorano per opposti rispetto al finlandese dipingendo un ritratto d’artista che è un antieroe sbruffone, egoista, belloccio e talentuoso. Uno sicuro di sé e della propria musica. Uno che si prende pericolosamente troppo sul serio salvo poi diventare fautore della propria sconfitta e autoassolversi come vittima di un mondo ingiusto. Uno per il quale si prova repulsione ma nel quale è inevitabile rispecchiarsi. Continua a leggere 

Le fondamenta instabili del castello di libri di Ermanno Rea

20 Mar

Il sorriso di don Giovanni | di Ermanno Rea | Feltrinelli 2014

Il sorriso di don Giovanni

di pierpaolo gallucci

Salutata con entusiasmo l’ultima prova dell’ottantaseienne Ermanno Rea, Il sorriso di don Giovanni. Ragioni di spazio ci obbligano a drastiche sintesi, ma si guardino Antonio Capitano sul suo blog ospitato dal Fatto, Paolo Di Paolo per La Stampa, Graziella Pulce per Alias, supplemento del sabato al manifesto: citazioni di frasi per le quali si vaticina vita assai lunga, come “I buoni libri moltiplicano la tua vita” (Capitano) e “io so che vivendo di libri e per i libri navigo su una zattera che non affonderà mai” (Di Paolo e Pulce), paragoni del personaggio principale a quelli immortali della letteratura (Capitano), recise smentite che questo possa essere un generico apologo sul leggere mentre anzi la sua protagonista risulta così viva da sembrare di averla accanto (Di Paolo), tentativi di identificare in lei tutta letture e nel suo fidanzato poi abbandonato vocato alla militanza nel Pci il distacco tra politica e cultura (Pulce). Continua a leggere 

Sotto la polemica e sopra la poesia: la funzione Policastro

17 Mar

Sotto | di Gilda Policastro | Fandango 2013

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di piero grignani

Perché l’ultimo imperfetto e dunque succosissimo – comunque lo si voglia prendere – lavoro di una delle più battagliere giovani scrittrici/poetesse/critiche italiane (qualcuno mi ricorda pure “abilitata”), che non si è negata nessuna delle polemiche che in questi anni hanno animato i lit-blog, viene ignorato? Per strategie editoriali o rancori personali? Per questioni di gusto? Per ragioni di mercato o semplice sciatteria? Mah… Ho letto Sotto sull’onda della recensione di Giglioli su la Lettura, che se non sbaglio era del primo dicembre, la successiva ricognizione della critica sul web, alla maniera del Punteggio, sarà avvenuta più o meno nel mese di gennaio con risultati davvero deprimenti, tanto da doverla procrastinare. Cerca e cerca a fatica si arrivava alla seconda pagina di google con qualche profitto: una manciata di segnalazioni, una o due interviste, una recensione su doppiozero, basta. Ma forse era presto e occorreva solo un poco di pazienza. Eppure ad oggi le cose non sono certo migliorate: una presentazione a Milano alla Libreria Popolare, caricata su youtube, forse un paio di articoli in più e così anche la Policastro si è stufata e in coda al suo intervento su La formazione della scrittrice apparso su vibrisse grida di aver diritto pure lei al suo passaggio da Fazio. Continua a leggere 

Per chi ha visto Troia’s discount bruciare per la prima volta

12 Mar

Troia’s discount | drammaturgia ricci/forte | regia S. Ricci | con A. Gualdo, F. Cabra, G. Sartori, A. Onofrietti, C. Cicognani | Piccolo Teatro di Milano, dal 4 al 9 marzo 2014

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 Carolina Truzzi su Krapp’s Last Post (13 gennaio 2010)
Brucia la Troia di Stefano Ricci e Gianni Forte; brucia sotto le luci al neon di una scenografia scarna: dai carrelli del supermercato dei sentimenti al suono della voce delle televendite di Telemarket. Didone apre la scena ed è un’Italia trans, con lo stivale d’argento e la flebo al braccio… [continua a leggere]

D. G. su Sipario (4 febbraio 2010)
L’essenza dell’amore si acquista con la sua assenza. Si conquista. Si possiede per un attimo per poi perderla e spendere il tempo a ricordarla. Eurialo-Onofrietti/Niso-Cabra/Creusa-Gualdo/Didone-Curcurù/Lavinia-Cicognani a cavallo di carrelli della spesa tentano di districarsi… [continua a leggere]

Andrea Porcheddu su my word (24 luglio 2010)
Nicolas Bourriaud, critico d’arte e curatore, qualche anno fa ha definito “l’estetica relazionale”: una tendenza, un gusto creativo, emersa negli anni Novanta, che si fonda sull’assemblage, su una pratica di montaggio o di commistione di forme preesistenti, spregiudicata… [continua a leggere]

E inoltre:  Giorgio Viaro su mentelocale (12 gennaio 2010);  Andrea Dispenza su SaltinAria (7 aprile 2011).

La grande bellezza: le recensioni da leggere nel bla-bla-bla

9 Mar

La grande bellezza | di Paolo Sorrentino | con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli | Italia 2013

La grande bellezza

Dario Zonta su Mymovies
Scrittore di un solo libro giovanile, “L’apparato umano”, Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque anni chiamando a sé, in una festa barocca e cafona, il campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con vista sul Colosseo. [continua a leggere]

Federico Gironi su Cineforum (5 marzo 2014)
Più noiosi di quelli che parlano de La grande bellezza come della nazionale di calcio, solo quelli che criticano chi parla de La grande bellezza come della nazionale di calcio. Più noiosi di quelli che esaltano sui social La grande bellezza che passa in tv, solo quelli che demoliscono La grande bellezza che passa in tv. [continua a leggere]

Gianluca Floris su florissensei (22 maggio 2013)
Il protagonista Jep (Servillo) ha l’anima dannata. Avrebbe voluto una vita di significati, amore e profondità e invece si trova ad essere il principe della vacuità mondana. Il fatto che la sua sia un’anima dannata lo vediamo confermato dall’ultima scena con il Cardinale (Herlitzka)… [continua a leggere]

E inoltre: Filippo Facci su Libero (via Il Post), Natalia Aspesi su la Repubblica, Helga Marsala su Art Tribune, Cristina Piccino su il manifesto

Animali in cerca di un senso: gli insegnanti di Cosimo Argentina

3 Mar

Per sempre carnivori | di Cosimo Argentina | minimum fax 2013

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di diego stefanelli

La saggezza, il “lato epico della verità” (Benjamin), ha certo abbandonato il mondo ritratto da Cosimo Argentina nel suo ultimo libro, Per sempre carnivori. Se la saggezza è assente, lo è anche la possibilità di tramandarla: Polonia, Mako, dentuso e gli altri insegnanti dell’Istituto Tecnico Nuova Caledonia, non hanno nulla da insegnare, nulla da tramandare ai propri allievi. Polonia (la voce narrante) dovrebbe insegnare diritto, ma non ha la minima fiducia nelle possibilità del genere umano di darsi regole giuste: “è il branco che fa giurisprudenza”. A loro volta, essi non hanno mai voluto imparare nulla (“da Omero non avevo imparato nulla” dice Polonia “perché primo lui non aveva niente da insegnarmi e secondo io non avevo nessuna voglia di imparare”) e, anche volendolo, non hanno nessuno da cui apprendere: l’unico anziano del romanzo, il padre di Leone Polonia, è sprofondato, dopo la morte della moglie, in una pazzia terribile e inarrestabile. Continua a leggere 

Viola Di Grado o dello stile

16 Feb

Cuore cavo | di Viola Di Grado | edizioni e/o 2013

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di piero grignani

Ammettiamolo, se non fosse stato per Ferroni, che su un Alias domenicale, forse del marzo dell’anno scorso, ne aveva fatto una lunga recensione, non avremmo letto Cuore cavo e avremmo continuato a fare a meno della sua autrice. Anche si era ignorato il precedente Settanta acrilico trenta lana, superpremiata e supertradotta opera prima. Però a marzo si iniziava a riflettere su Il punteggio di Amburgo e da qualche parte serviva pur partire, anche se poi del libro se ne dà conto solo oggi, davvero oltre ogni ragionevole credibilità editoriale. Comunque, per i ritardatari, lettori e recensori, la casa editrice fa un comodissimo spoglio della stampa, cartacea e online, ed oltre Ferroni potete trovare altri big: Onofri ne parla su Avvenire, La Porta su Il Sole e qualcun’altro me lo sono dimenticato. E verrebbe voglia di discutere solo di questi, che già sarebbe sufficiente a riempire la nostra paginetta. Continua a leggere 

La moralità nei ritratti di Romano Montesarchio

9 Feb

Ritratti abusivi | di Romano Montesarchio | Italia 2013

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di pierpaolo gallucci

Lo spezzone di filmato pubblicitario con cui il documentario si apre risale all’inizio degli anni ’70. La dominante violacea che lo contrassegna, indizio di consunzione, fa pensare anche a quanto siano logori i miti piccolo-borghesi sulla salubrità della vita lontano dalla metropoli di cui parla, alternando immagini della parte fin lì realizzata e del plastico di progetto del Villaggio Coppola Pineta Mare a Castel Volturno, sul litorale della provincia di Caserta. Qualcosa del genere doveva avere anche in mente il regista, il quale, ultima copia superstite, lo ha rintracciato in una sala cinematografica della cittadina, parlando di “fallimento di uno Stato che ha permesso la cementificazione selvaggia di decine di chilometri di costa campana” in un’intervista raccolta da Diego Del Pozzo. Continua a leggere