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Radical in ribellione nella Nordìa di Maria Attanasio

3 Apr

Il condominio di Via della Notte | di Maria Attanasio | Sellerio 2013

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di diego stefanelli

Come ogni opera distopica, la natura de Il condominio di Via della Notte è in bilico tra descrizione e narrazione: se il suo scopo principale è quello di descrivere un mondo possibile per criticare quello reale, essa deve però anche narrare le vicende dei personaggi che in quel mondo si muovono. 1984, per citare il modello principale dell’Attanasio, è sì la descrizione della società dominata dal Big Brother, ma è anche la storia di Winston Smith, che a quella società si ribella. E Il condominio di Via della Notte è anche la storia di Rita Massa, una donna che, dopo un passato giovanile di lotta, si è rassegnata alla vita di Nordìa, una società nevrotica, dominata da ossessioni sempre più pericolose: la paura del diverso, l’assillo della sicurezza e del controllo. Trasferitasi, grazie all’eredità paterna, al centro di Nordìa in un condominio dominato dall’Accademico Craverio, uno dei più duri e intransigenti sostenitori del sistema-Nordìa, viene isolata e sempre più osteggiata dai condomini: da qui, il ritorno del disagio, l’esigenza nuovamente avvertita di opporsi e di dire no. Continua a leggere 

Animali in cerca di un senso: gli insegnanti di Cosimo Argentina

3 Mar

Per sempre carnivori | di Cosimo Argentina | minimum fax 2013

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di diego stefanelli

La saggezza, il “lato epico della verità” (Benjamin), ha certo abbandonato il mondo ritratto da Cosimo Argentina nel suo ultimo libro, Per sempre carnivori. Se la saggezza è assente, lo è anche la possibilità di tramandarla: Polonia, Mako, dentuso e gli altri insegnanti dell’Istituto Tecnico Nuova Caledonia, non hanno nulla da insegnare, nulla da tramandare ai propri allievi. Polonia (la voce narrante) dovrebbe insegnare diritto, ma non ha la minima fiducia nelle possibilità del genere umano di darsi regole giuste: “è il branco che fa giurisprudenza”. A loro volta, essi non hanno mai voluto imparare nulla (“da Omero non avevo imparato nulla” dice Polonia “perché primo lui non aveva niente da insegnarmi e secondo io non avevo nessuna voglia di imparare”) e, anche volendolo, non hanno nessuno da cui apprendere: l’unico anziano del romanzo, il padre di Leone Polonia, è sprofondato, dopo la morte della moglie, in una pazzia terribile e inarrestabile. Continua a leggere 

Massimo Gardella tra senso della indagine e girovita importante

26 Gen

Chi muore prima | di Massimo Gardella | Guanda 2013

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di diego stefanelli

 Siamo in tempi di crisi, si sa, e la crisi ormai è diventata anche un genere narrativo molto vasto, ma dai tratti abbastanza riconoscibili. Romanzo di crisi è anche quello di Massimo Gardella, popolato da adolescenti che si suicidano senza apparente motivo, bulli di quartiere che vagano come demoni nella pianura pavese. Il paesaggio è appunto quello di Pavia e dintorni: più che non-luoghi, luoghi-non-più-pieni. Antichi e anticamente umanizzati, appaiono come svuotati: gli uomini vi si muovono spaesati, sempre in macchina, passando da una cascina all’altra.

Il romanzo dovrebbe dirsi un giallo e il suo eroe dovrebbe quindi essere l’Ispettore, in quanto garante del Senso, ordinatore degli eventi e loro risolutore. In realtà, Remo Jacobi (già protagonista del romanzo precedente di Gardella, Il male quotidiano, Guanda 2012) è uno dei tanti ispettori in crisi dei nostri tempi, un “un pessimo poliziotto”, come l’ha definito lo stesso Gardella su La Stampa TV. Continua a leggere