Tag Archives: federico gironi

Leopardi nostro contemporaneo

7 Set

Il giovane favoloso | di Mario Martone | con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Valerio Binasco, Anna Mouglalis | Italia, 2014

il giovane favoloso

di valentina t. gelmetti

È da un po’ che siamo latitanti, qui dalla parti del Punteggio. Pungolati con velenoso affetto da certi compagni del sito che ci hanno rinfacciato di non aver più scritto una riga da mesi, ammettiamo la nostra colpevolezza, con l’unica attenuante di esserci fatte risucchiare da alienanti e deliranti lavori a ritenuta d’acconto utili alla sopravvivenza quotidiana. Ma ora siamo arrivati alla conclusione che, forse, è meglio riappropriarsi del proprio tempo. Autoassoluzione e fine del processo, dunque; con simpatia ça va sans dire.
In questo ritorno alle armi, siamo stati in spedizione al recente Festival del cinema di Venezia. Giusto qualche giorno, pochi i titoli visti, pochi quelli che rimarranno, non evaporati dal sole della contingenza e delle mode. Tra questi, pur nella sua complessa e imperfetta noia, pur in una certa piattezza visiva teatral-televisiva, pur in una narrazione classica, sospirante e didascalica, c’è Il giovane favoloso di Mario Martone. Continua a leggere 

Davis o il fascino sfacciato dell’antieroe

31 Mar

A proposito di Davis | di Joel ed Ethan Coen | con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman | Usa 2013

A proposito di Davis

di valentina t. gelmetti

Il fascino sfacciato dell’antieroe. Così verrebbe da rinominare l’ultimo – ottimo – film dei fratelli Coen, non a caso onorato dallo snobistico Festival di Cannes (col Grand Prix della Giuria) ma ignorato dai trionfalistici Oscar (salvo due nomination minori per fotografia e sonoro). Davis, il protagonista, è un perdente. Non solo, Davis è personaggio spigoloso e irritante. Per quanto magnetica e avvolgente sia la sua musica, il folk singer è nella vita un amico opportunista e urticante, pronto solo a occuparti il divano di casa e sputarti addosso sentenze di ipocrisia e imborghesimento. Eppure è proprio questo l’aspetto più interessante della pellicola: i Coen non cadono nella facile fotocopia delle vite da bohème intrise d’assurdo dell’insuperabile Aki Kaurismäki ma lavorano per opposti rispetto al finlandese dipingendo un ritratto d’artista che è un antieroe sbruffone, egoista, belloccio e talentuoso. Uno sicuro di sé e della propria musica. Uno che si prende pericolosamente troppo sul serio salvo poi diventare fautore della propria sconfitta e autoassolversi come vittima di un mondo ingiusto. Uno per il quale si prova repulsione ma nel quale è inevitabile rispecchiarsi. Continua a leggere 

La grande bellezza: le recensioni da leggere nel bla-bla-bla

9 Mar

La grande bellezza | di Paolo Sorrentino | con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli | Italia 2013

La grande bellezza

Dario Zonta su Mymovies
Scrittore di un solo libro giovanile, “L’apparato umano”, Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque anni chiamando a sé, in una festa barocca e cafona, il campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con vista sul Colosseo. [continua a leggere]

Federico Gironi su Cineforum (5 marzo 2014)
Più noiosi di quelli che parlano de La grande bellezza come della nazionale di calcio, solo quelli che criticano chi parla de La grande bellezza come della nazionale di calcio. Più noiosi di quelli che esaltano sui social La grande bellezza che passa in tv, solo quelli che demoliscono La grande bellezza che passa in tv. [continua a leggere]

Gianluca Floris su florissensei (22 maggio 2013)
Il protagonista Jep (Servillo) ha l’anima dannata. Avrebbe voluto una vita di significati, amore e profondità e invece si trova ad essere il principe della vacuità mondana. Il fatto che la sua sia un’anima dannata lo vediamo confermato dall’ultima scena con il Cardinale (Herlitzka)… [continua a leggere]

E inoltre: Filippo Facci su Libero (via Il Post), Natalia Aspesi su la Repubblica, Helga Marsala su Art Tribune, Cristina Piccino su il manifesto

Duellanti in Via Castellana Bandiera

16 Nov

Via Castellana Bandiera | di Emma Dante | con Alba Rohrwacher, Elena Cotta, Emma Dante, Renato Malfatti | Italia 2013

Via-Castella-Bandiera-Emma-

di valentina t. gelmetti

Sarà stata l’aura da star radical-chic della regista, o quel suo ego massiccio che prima le fa scrivere un libro (appunto Via Castellana Bandiera, Rizzoli 2008) e poi glielo fa tradurre per il grande schermo, ma insomma si era guardato a Via Castellana Bandiera – il film – con qualche pregiudizio. Sbagliando, però, perché il risultato finale è uno dei titoli più convincenti del cinema italiano per questo 2013. Imperfetto quanto interessante, come solo le opere prime sanno essere.

Equilibrista sicura tra le sale underground siciliane e i palcoscenici scaligeri, la “diva palermitana” Emma Dante è riuscita in questi anni a “ritagliarsi un posto privilegiato nel panorama teatrale italiano contemporaneo, strizzando l’occhio al pubblico e, parimenti, alla benevolenza delle avanguardie”. Con queste parole Giuseppe Paternò di Raddusa di Filmidee – uno dei pochissimi recensori di cinema sul web che sembra conoscere la produzione scenica della Dante – bene fotografa l’acclamata mettrice en scène: una doppia anima popolar-sperimentale, quella della Dante, che nel passaggio alla settima arte si è però come sgonfiata da pastiche visionari e barocchi, perseguendo una messa in scena essenziale e una rigorosa identità realista. Continua a leggere