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Esercizi di sevizia e seduzione all’ora dell’aperitivo

17 Mag

Esercizi di sevizia e seduzione | di Irene Chias | Mondadori 2013

Cover_Chias2

di piero grignani

Ebbene sì, c’era rimasto l’uzzolo di leggere questa Irene Chias. È vero che ormai il libro sarà introvabile e nessuno più ne parla – e strologare su titoli usciti esattamente un anno fa è un suicidio editoriale – però, che dire, la curiosità per il parallèle proposto a suo tempo da Massimiliano Parente tra l’ultima prova della Chias e quella di Veronica Raimo (a tutto vantaggio della prima) andava soddisfatta. Così si sono fatti i compiti, e oltre agli Esercizi di sevizia e seduzione abbiamo letto anche Sono ateo e ti amo, Elliot 2010, esordio della scrittrice siciliana. Tuttavia non ce ne voglia Parente, ma Raimo vince ancora, di gran lunga. D’accordo che allora su Tutte le feste di domani avevamo avuto da ridire e precisare, ma non sarà un mezzo passo falso a sovvertire i valori e poi Il dolore secondo Matteo, che è il primo libro della Raimo, resta davvero di un altro pianeta, altro che Chias. Continua a leggere 

Tutte le feste di Veronica Raimo

16 Nov

Tutte le feste di domani | di Veronica Raimo| Rizzoli 2013

Cover RAIMO

di piero grignani

Copertina nera con bacio e quarta gialla, mentre il font del titolo rimanda alle insegne luminose al neon, anche se bisogna arrivare a pagina 217 per scoprire il perché, del font e del titolo, e la cosa delude un poco; piuttosto restano oscure le ragioni per cui quelli di theWorldofDOT abbiano messo in copertina un maschio dall’aria tanto grifagna e balcanica, con quell’artigliaccio a stringere la gola della partner. Comunque il secondo libro della Raimo scivola attraverso la rete senza generare particolari sussulti e le sole note critiche arrivano dalle versioni online delle testate cartacee. Massimiliano Parente su il Giornale gigioneggia tra goliardia e paraculismo. Diverte anche certa strafottenza da foglio liberal (e sul liberal qualcuno avrebbe da ridire), ma poi che l’autrice sia la “femme fatale della letteratura italiana” e per il nostro la sola presenza capace di illuminare le riunioni di quei noiosi di TQ o di minimum-fax, interessa davvero per niente o al massimo farà piacere alla Raimo. Così la trovata dello scambio in tipografia (come avviene nelle culle degli ospedali) tra l’ultimo libro della Chias e quello della Raimo, dove i pregi del libro della prima dovrebbero essere le caratteristiche più tipiche della seconda (quando in grazia), sembra solo un espediente per indorare la pillola: il libro non è all’altezza de Il dolore secondo Matteo. Ma la Chias non si è letta, quindi il gioco potrebbe anche reggere. Piuttosto, se i motivi della bocciatura di Parente sfumano nella posa, generici suonano i peana innalzati da Carlo Mazza Galanti su il manifesto. Continua a leggere